Camilla frequenta le elementari nell'istituto d'istruzione di Gubbio che è sia scuola elementare sia scuola media. Una settimana prima del suo compleanno, Camilla decide di invitare, oltre ai suoi compagni di classe, anche due ragazzine delle medie: Assuntina Cecchini, figlia di Caterina e del maresciallo, e Lucia, figlia di Elena e Gianni Matteucci, un uomo che ha da poco aperto una sartoria insieme alla moglie Elena. Assuntina è l'unica amica della nuova arrivata Lucia. Natalina si rivolge proprio a Gianni Matteucci per riparare un vestito, ma si accorge che l'uomo è totalmente incapace a svolgere l'attività di sarto. Poco dopo, Elena e Gianni si incontrano nella chiesa San Giovanni con il maresciallo Cecchini e il capitano Anceschi. Dal breve dialogo si capisce che i due coniugi si trovano a Gubbio con delle false identità, che la sartoria serve solo come copertura perché Gianni Matteucci è il super-testimone di un processo contro una pericolosa e spietata organizzazione criminale che si svolgerà tra pochi giorni a Perugia. La narrazione si sposta ora nella scuola: è lunedì mattina, un'insegnante esce dalla classe per richiamare Lucia e Assuntina che sono andate in bagno, ma non le trova. La professoressa chiede alle bidelle se hanno visto le due bambine, e loro rispondono di no; decide quindi di informare subito la preside, la quale chiama immediatamente i Carabinieri. I genitori di entrambe le piccole sono sconvolti dalla notizia che qualcuno ha rapito le loro figlie; Lucia Metteucci si era sentita male e aveva chiesto di andare in bagno, e Assuntina Cecchini aveva chiesto di accompagnarla. Delle due si sono perse le tracce. L'entrata principale dell'edificio scolastico è stata regolarmente sorvegliata, ed è quindi impossibile che i rapitori siano passati da lì. L'appuntato Linetti scopre che il cancello secondario, che di solito è chiuso, è stato forzato. Non ci sono dubbi, quindi, sul fatto che sia stata quell'organizzazione criminale a rapire le due bambine per costringere Matteucci a non parlare al processo. Il capitano Anceschi interroga le persone presenti sul luogo del rapimento: la preside era nel suo ufficio a parlare con i genitori di un alunno, nessuno dei bidelli sorvegliava il cancello secondario perché era chiuso, ogni insegnante era nella propria classe a fare lezione, e il giardiniere si trovava nel capanno per telefonare al ferramenta. Nessuna testimonianza è quindi utile per capire dove possano essere finite le bambine. Qualche ora dopo, Gianni Matteucci, che non è un pentito ma il fratello di una vittima di questa organizzazione, riceve una telefonata da una cabina telefonica: un malavitoso gli dice che se lui non terrà la bocca chiusa al processo, entrambe le bambine verranno uccise.