Dopo cinque anni di lavoro ininterrotto, il capitano Anceschi ha deciso di prendersi una settimana di ferie. Va quindi dal barbiere e lì incontra don Matteo, che nota una cosa strana: il nuovo assistente del barbiere ripone in un fazzoletto i capelli di Anceschi. Quest'ultimo, appena uscito dal negozio, vorrebbe subito andare con la sua automobile all'agriturismo in cui ha prenotato una stanza, ma c'è una Alfa Romeo blu 156 parcheggiata dietro la sua Mazda Tribut, che ostruisce il passaggio. Flavio suona il clacson sperando che il proprietario venga a spostare l'auto, ma non si fa vivo nessuno e quella macchina non è chiusa. Anceschi decide quindi di spostarla lui stesso. Poco dopo, Simeoni, un collaboratore di giustizia, esce dal carcere perché ha ottenuto la semilibertà: due malavitosi lo uccidono investendolo con la stessa Alfa Romeo blu che impediva ad Anceschi di partire. Il capitano, arrivato all'agriturismo, sente che qualcuno sta ascoltando della musica dance ad alto volume: un po' scocciato, va a protestare, e a rispondergli è proprio il sindaco di Gubbio Laura Respighi, che ha affittato una stanza in quello stesso agriturismo. Sembra quasi un segno del destino. Anceschi è timido e impacciato, Laura lo invita a cena e i due si scambiano il loro primo bacio. È evidente che Laura ricambia il sentimento di amore che Flavio prova per lei. I Carabinieri intanto avviano le indagini sulla morte di Simeoni, ed escludono subito che possa trattarsi di un incidente, perché l'auto che lo ha investito è stata ritrovata a poca distanza dal luogo del delitto. Il reparto delle investigazioni scientifiche ha il compito di analizzare le impronte e i capelli trovati nell'Alfa Romeo blu. Il maresciallo Cecchini trova addosso a Simeoni il numero di cellulare del capitano Anceschi. Per spiegare che legame c'è tra un ufficiale dei Carabinieri e un delinquente che aveva da poco iniziato a collaborare con la giustizia, bisogna ricordare ciò che avvenne nel 1993. Emanuele Anceschi, il papà di Flavio, era un commerciante onesto, ma una banda di criminali gli aveva imposto di pagare il pizzo: lui si era rifiutato, e aveva un appuntamento con Simeoni, un membro di quella banda. Simeoni lo aveva ucciso senza esitazione sparandogli da distanza ravvicinata. Il colonnello De Andreis, appena saputo del delitto Simeoni e delle strana coincidenza della vacanza di Anceschi, arriva subito a Gubbio e chiede al maresciallo Cecchini di svolgere un'indagine impeccabile ma soprattutto riservata, perché gli assassini di Simeoni hanno evidentemente architettato un piano per mandare in prigione il capitano Anceschi, che di recente aveva avuto un colloquio in carcere con Simeoni.