L'indagine sull'omicidio di tre magistrati nell'Italia del Sud conduce l'ispettore Rogas a Roma, dove tra ostacoli e intrighi di palazzo scopre l'esistenza di un complotto eversivo. Verrà ucciso in un museo insieme al segretario del Pci a cui voleva raccontare tutto, ma le loro morti non serviranno a niente: i superiori di Rogas lo faranno passare per mitomane, i compagni del segretario taceranno ("la verità non è sempre rivoluzionaria") perchè giudicano prematuro l'avvento al potere dei comunisti.